Indizio n.2 Bibbia CEI 2008: “Due forme verbali a confronto litigano per sottolineare o insabbiare il libero arbitrio dell’uomo” di INVESTIGATORE BIBLICO

Vorrei sottoporre all’attenzione dei lettori un errore della nuova traduzione biblica Cei 2008, riguardante il Vangelo di San Giovanni.

Premetto che questi, chiamiamoli così, ‘strafalcioni’ generino dei concetti non solo difficili da capire, ma anche ostici per la lettura e l’ascolto in Chiesa.

In questo articolo nello specifico, mi riferisco ad un versetto del prologo di San Giovanni e per l’esattezza Gv 1,5.

Riporto le due traduzioni:

Cei 1974: “La Luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l’hanno accolta”;

Cei 2008: “La Luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l’hanno vinta”.

Il commentatore della nuova traduzione scrive che il termine greco “katalambano” (il cuore della questione) sarebbe “da intendere più nel senso di sconfiggere, sopprimere, che non di accogliere”.

Se analizziamo però con acutezza il termine “katalambano”, dizionario di greco antico alla mano, (consultabile online al link www.grecoantico.com/dizionario-greco-antico.php) notiamo una traduzione ben diversa:

καταλαμβάνω
afferrare 

καταλαμβάνω
cogliere 

καταλαμβάνω
impadronirsi 

Il termine “katalambano” è un composto da “kata-verso, contro” e “lambano-affermare, prendere, raggiungere”.

Dunque la traduzione esatta era “accogliere”!

La Luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l’hanno accolta”.

Il termine “vincere” in greco è un altro. Infatti i verbi usati per “vincere” sono prevalentemente: damazo, krateo, nikao, perigignomai, eknikao, ippokrateo. Nessuna traccia di “katalambano”.

Ipotesi di movente:

Nella nuova traduzione del 2008 sembra emergere l’intenzione di nascondere la responsabilità e la libertà dell’uomo nel “non accogliere” Gesù Cristo che è la Luce.

Ancora una volta la nuova traduzione regala spazio allo gnosticismo.

Infatti, che gli uomini accolgano o non accolgano la Luce, per questi biblisti non fa differenza.

La traduzione errata pare comunicarci implicitamente che la Luce “faccia” tutto da sola “non lasciandosi vincere”.

Il tutto senza la collaborazione dell’uomo, il quale, contrariamente, nella vecchia traduzione veniva identificato nelle tenebre che “non accolgono la luce”, ergo in quella parte di uomini e donne che rifiutano liberamente la Salvezza di Gesù.

La nuova traduzione ci riporta nuovamente in quella forma distorta di “misericordia” che non esige più la collaborazione dell’uomo.

I neo biblisti avrebbero potuto cavarsela meglio anche questa volta. Ma d’altronde come si dice: il cervello di alcuni è come il mostro di Loch Ness. Tutti ne hanno sentito parlare, ma nessuno l’ha mai visto. Saluti.

Investigatore biblico

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