Indizio n.118 Bibbia CEI 2008: “Perché aggiungere termini che nella versione originale non esistevano? Sempre più perplesso della traduzione 2008. Salmo 84” di INVESTIGATORE BIBLICO

L’errore che vi presento oggi è racchiuso nel versetto 11 del Salmo 84.

Sinceramente non riesco ad inquadrare bene questo tipo di errore della Cei 2008: non so se sia da interpretare come ‘libera aggiunta’, oppure come un ‘raptus’ di onnipotenza senza senso. Errori simili spuntano come funghi.

Andiamo ad analizzarlo insieme.

CEI 1974: “per me un giorno nei tuoi atri è più che mille altrove(Sal 84,11)

Vulgata: “quia melior est dies una in atriis tuis super milia elegi abiectus esse in domo Dei mei magis quam habitare in tabernaculis peccatorum(Sal 84,11)

CEI 2008: “ Si, è meglio un giorno nei tuoi atri che mille nella mia casa(Sal 84,11).

Cei 74 riporta “più che mille altrove”. La Cei 2008 invece “che mille nella mia casa”.

Chi ha ragione? Andiamo a vedere il testo originale ebraico traslitterato: “Ki tov jom bachatzerèkha me’alef”. Il termine in questione è “me’alef”, che deriva da “alaf” che letteralmente significa “moltiplicarsi a migliaia, o anche solo migliaia”. Letteralmente dunque il versetto dovrebbe tradursi “Si, buono è un giorno nei tuoi atri…più che migliaia..”.

Naturalmente nella traduzione letterale è sottinteso “altrove”, e cioè più di qualunque altro luogo.

Anche la Vulgata traduce molto bene.

Il versetto, tuttavia, non fa menzione di quel “nella mia casa” come aggiunto nella Cei 2008.

Anche in questo caso i neotraduttori hanno arbitrariamente aggiunto un termine che nel versetto originale non esiste.

Analizzando bene il versetto in questione che senso avrebbe dire: “meglio un giorno nei tuoi atri che mille nella mia casa”? Cosa significa? Posso forse paragonare la mia casa agli atri del Paradiso? Non ha forse più senso dire “che mille altrove”? Ovvero, meglio stare ad attendere un giorno nei tuoi atri, che stare migliaia di giorni nel luogo più bello di questo mondo?

Mi sembra più logico.

Sono forse troppo severo con la traduzione CEI 2008?

Il mio pensiero è che tutte le volte che aggiungiamo o togliamo qualcosa alla Parola di Dio, la stiamo semplicemente rendendo sterile. Perché non è più Parola di Dio, ma parola nostra.

Investigatore Biblico