Indizio n.178 Bibbia CEI 2008: “Il lodante diventa una ‘tortora’. Il traduttore ha scelto il significato sbagliato, senza considerare le traduzioni precedenti. Incompetenza o presunzione? Salmo 74,19”di INVESTIGATORE BIBLICO

Carissimi,

anche oggi abbiamo un esempio di come tradurre con l’antichissimo metodo vattelapesca.

Tra due termini, di cui uno è quello corretto – tra le altre cose utilizzato nelle traduzioni degli ultimi secoli (ma che volete, un dettaglio…) – e l’altro no, quale viene scelto nella traduzione 2008?

Andiamo al testo.

CEI 74:Non abbandonare alle fiere la vita di chi ti loda(Sal 74,19)

Vulgata: “Ne tradas bestiis animas confitentes tibi (Sal 74,19)

Martini: Non dare in poter delle bestie le anime di quelli che Te onorano(Sal 74,19)

Ricciotti: “Non abbandonare alle belve le anime a Te fedeli(Sal 74,19)

LXX: “mè parados toìs theriois psuken exomologoumene sou(Sal 74,19) – (‘exomologoumene’ viene da ‘exomologheo’, che significa: confessare, proclamare, lodare, ringraziare) 

CEI 2008: “Non abbandonare ai rapaci la vita della tua tortora(Sal 74,19)

Tutte le traduzioni precedenti utilizzano un verbo con il significato di lodare, essere fedele, onorare, confidare.

CEI 2008, al contrario, ci sorprende andando a tradurre con tortora.

Uno si domanda probabilmente se la scelta sia dettata dal rimanere in pertinenza con il regno animale (belve → tortora).

La risposta esiste ed evidenzia l’incompetenza di chi ha svolto il lavoro e lo ha revisionato.

Per comprendere il dilemma occorre riferirsi al termine ebraico del Testo Masoretico (Salmo 74,19, per ribadire).

Il termine è “TOREKA’”, derivato da “TOR”, che in ebraico ha 2 significati.

Il primo: può significare turno o ordine. Ma non il turno inteso come, ad esempio, la ‘coda in posta’. Turno inteso come turno di preghiera, ordine di preghiera.

Il secondo: lo stesso identico termine può, anche, significare tortora.

Chiaramente un biblista che si rispetti è tenuto a considerare il contesto in cui un termine è inserito.

Tra i 2 significati esplicati, si ben comprende che la scelta errata è tortora.

La traduzione letterale del versetto verrebbe più o meno in questo modo:

Non dare alla belva la vita (o l’anima, n.d.r.) di chi esegue il tuo ordine (di preghiera n.d.r.)”. 

Torno a ribadire che, da questi dettagli, possiamo, insieme ai numerosi errori che ho scoperto e segnalato nei miei indizi, ritenere utile una revisione completa del testo.

Nel dubbio, per non farmi venire un indisposizione, ritorno alle traduzioni precedenti. E grazie a Dio sono ancora in circolazione.

Investigatore Biblico